99 Days

LA NIÑA


La Niña ha combinato i suoni della tradizione classica napoletana alle vicende di donne e ragazze sparse in tutto il mondo, le “figlie della tempesta”. [VOGUE]

La Niña, che nel suo nuovo disco “Furesta”, cavalca senza timori i ritmi tribali della tradizione napoletana, girati in chiave attuale, con tanto di autotune e beat contemporanei. Sembra di sentire la Nuova Compagnia di canto popolare adattata all’oggi, senza ammiccamenti al mercato. Va per la sua strada, che è quello che dovrebbero fare tutti i musicisti ma non lo fanno, a costo di appiattire il panorama senza remore. Il disco di La Niña è potente, infuocato, sembra di sentire tammorriate e tarantelle rievocate per il loro senso originale che era quello della tribalità, dell’incrocio tra magia, ritualità, urgenza espressiva. Per non parlare della forza dell’immagine femminile che emerge da questi pezzi. La donna che canta queste canzoni chiede la sua libertà, la sua indipendenza, è una donna combattiva, fiera, autorevole e di questi tempi non è una questione secondaria. [L’ESPRESSO]